L’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, situata nel cuore di Asciano, in Toscana, è un magnifico complesso monastico con radici che affondano nel lontano 1313, quando un gruppo di monaci olivetani, devoti seguaci dell’ordine benedettino, fondò il monastero. Fu il nobile senese Bernardo Tolomei a scegliere la via della vita monastica, abbracciando la regola benedettina del “ora et labora”, che sintetizza il bilanciamento tra lavoro e preghiera.

L’architettura dell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore è una testimonianza tangibile dell’ideale di unione tra cielo e terra, incarnato dal luogo stesso e riflesso anche nel chiostro, simbolo della profonda comunione con Dio e tra i fratelli. Il chiostro grande, il primo che si incontra dopo l’ingresso, è di forma rettangolare e fu costruito tra il 1426 e il 1443. Al suo centro si erge una statua marmorea di San Benedetto, fondatore dell’ordine benedettino. Il monastero si raggiunge attraverso un suggestivo palazzo medievale in mattoni rossi, al quale si accede tramite un ponte levatoio e che è dominato da una imponente torre quadrangolare provvista di barbacani e merlature.

L’azienda agricola, fondata nel 1319 da San Bernardo Tolomei, si impegna da sempre per un’agricoltura sostenibile, oggi certificata biologica. La tradizione vitivinicola risale al XIV secolo, quando i terreni dell’abbazia producevano vino, olio e cereali. Nel XV secolo, la viticoltura assunse un ruolo centrale, con menzioni del vino Vermiglio prodotto nel Podere Le Piazze di Chiusure. Negli anni 2000 è stato avviato un programma di rinnovo e ampliamento dei vigneti secondo le moderne tecniche viticole. Oggi, su circa 7 ettari, vengono coltivati Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Vermentino, Grechetto e Malvasia, con i quali si producono 9 diverse etichette di vino, incluso il 1319 Rosso Toscana IGT, un omaggio ai 700 anni di storia dell’abbazia.