L’Abbazia di Montecassino, è il più antico Monastero d’Italia dopo quello di Santa Scolastica ed è collocato a Cassino nel Lazio, ad un’altitudine di oltre 500 metri sul livello del mare. Fondato nel VI secolo da Benedetto da Norcia sulle rovine di un antico tempio dedicato ad Apollo, il monastero si erge maestoso sulla vetta del monte che porta il suo nome, coprendo una superficie di ventimila metri quadrati. Benedetto da Norcia, con la sua visione, trasformò questo luogo remoto in un monastero cristiano ben organizzato, dove ogni individuo poteva trovare dignità attraverso il lavoro e la preghiera.
Fu qui, nell’abbazia di Montecassino, che Benedetto da Norcia scrisse la sua regola, fondata sui voti di castità, povertà, obbedienza e sul valore del lavoro, incarnando così i principi del monachesimo benedettino con il motto “ora et labora”. Nel corso della sua lunga storia, l’abbazia ha subito numerose devastazioni. Già nel 577, le invasioni dei Longobardi iniziarono a mettere in pericolo la sua esistenza, seguite da un’altra distruzione per mano dei Saraceni nel 883. Nel 1349, un terremoto la colpì, ma venne poi ricostruita nel 1366, successivamente rasa al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale dalle forze alleate.
Nonostante le distruzioni, l’abbazia è stata riedificata nel corso di un decennio, recuperando materiali dalle macerie e mantenendo l’antico stile seicentesco. Oggi, l’abbazia di Montecassino accoglie visitatori, pellegrini e studiosi da tutto il mondo. Molti giungono per pregare sulla tomba di Benedetto, il Santo Patrono d’Europa, mentre altri visitano la biblioteca e l’importante archivio della comunità monastica, che custodisce preziosi codici, incluso il Placito Cassinese del 960, primo documento in volgare della lingua italiana.